Al di là delle polemiche, dell’opportunità filologica di un’operazione editoriale discutibile, di un libro definito “apocrifo” perché sostanzialmente manipolato, depurato, ricomposto e ritrascritto, della persuasione ingannevole del nome in copertina (che dissimula il “peso” reale del curatore), restano le riflessioni. Ed un falso problema: non quello dell’attualità dei classici, ma della nostra rispetto a loro. Non se essi siano alle nostre spalle, bensì quanto ci precedano.
Tanto da doverli ritenere non indispensabili, ma fondamentali.
Perché gli antichi sono meno vecchi della nostra stanca modernità. Perché tra filologi mancati, turisti della storia, retorica immorale e canoni non credibili, «la parola dei classici è l’antidoto più forte all’inflazione del linguaggio», a quella globalizzazione, a quel livellamento verso il basso in cui – in nome del mercato e di altre false deità – rischia di sprofondare ogni residuo di identità ed ogni gioiosa memorabilità della parola.
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Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende, vado in un’altra stanza a leggere un libro.
Nico Catacchio, Revolving
Renaud Garcia-Fons, Arcoluz
Bill Evans, Spartacus Love Theme
Mirko Signorile, Waiting for you
Cesária Évora - Eleftheria Arvanitaki, Sodade
Charlie Haden & Pat Metheny, Message to a friend
Nico Catacchio, The second apple
Ogni settimana faccio un salto in libreria per vedere che cosa c’è di nuovo…C’è sempre troppo e ogni volta me ne stupisco ingenuamente. Una settimana dopo l’altra è così e ne consegue che il libro dei nostri tempi non ha vita, non ha storia, dura un attimo. Quanti libri passano senza lasciare traccia di sè?
Un caro saluto. Patrizia.
Ma come faccio? Devo litigare con Splinder?
Non mi riconosce più.
Patrizia.
Salve cara babel,
ti ricordi del fischio?BEh fischio!Ho riproposto la settimana,da me!Quando vuoi…ti aspetto.
Pensierointero
Posso inginocchiarmi e ringraziare per questo post? A differenza del dominio della scienza che è verticale, conta solo l’ultimo scalino, la letteratura è orizzontale. Una parola detta mille anni fa può squarciarci in due tra un minuto. Mi hanno fatto ridere amaramente le polemiche seguite al salone del libro, quando si diceva l’è tutto sbagliato, serve più attualità. Ma attualità dove? L’ultimo romanzo porno-splatter scritto da una adolescente? Iniziamo a introiettare i classici per farli diventare la nostra carne. Vogliamo forse dire che l’Antigone non ha nulla da dirci, proprio in questi tempi?
Un saluto dal quasi omonimo Montgolfier
Due bellissime idee: l’orizzontale di Montgolfier ed il tuo nuovo-giovane. Ma lo sai che non ci avevo mai pensato?
Parlando di due sommi assoluti, Omero aveva molta meno letteratura alle spalle di quanta può averne Marquez, quindi il più inedito, l’adolescente e il nuovo è il più antico. Ed è solo un paradosso apparente.
Grazie ad entrambi 🙂
Come vi voglio bene, miei pochi e amatissimi lettori/trici! Con l’occhietto sbircio ogni tanto, ma sono al lavoro: costretta a rimandare a più tardi il giusto tempo da dedicarvi. Un bacio a tutti. :-*
Patrizia:tocchi uno dei tasti più dolenti tra quelli in cui mi imbatto ogni giorno sul lavoro. Il livellamento verso il basso è una realtà avvilente, e la vita media dei libri sugli scaffali si è accorciata drasticamente. I classici… che fortuna sapere che ci sono. :)p.s. Splinder rinnega i suoi figli come gli pare, resisti! :)))
PensieroIntero:ho sentito il fischio, ho visto… wow… e ti ringrazio. Provvedo quanto prima, entro domani sera, in ogni caso. 🙂
Stefano:mi fa orrore l’idea delle tre “I”, impalcatura fragile piantata in un terreno sterile e senza fondamenta. Sostanzialmente destinata al crollo. Che io sappia, per lungo tempo i classici hanno costruito già sui banchi di scuola quella forma mentis indispensabile per affrontare qualsiasi professione. Vorrà pur dire qualcosa il fatto che difettino sempre più l’una e l’altra.p.s. Pontiggia stesso sostiene che a voler affrontare (ad esempio) il problema della colpa o della pena, la lettura di Eschilo riesca più utile di tutti i dibattiti televisivi.
Paolo:grazie a te per aver aggiunto il tassello importante del pensiero “di prima mano” (il più “inedito”). Se ci pensi, anche chi vorrebbe sacrificare lo studio dei classici nella scuola in nome di presunte idee di modernità, in realtà ricicla stantii schemi del secolo scorso, allontanandosi dagli intenti e trasformando quella modernità in vecchiume.Bacio, ciao 🙂